Cannabis e danni alla salute

In collaborazione con
Laboratorio Tossicologia Forense Xenobiocinetica Clinica
Progetto NPS 2018 - Multicentrica di Ricerca
DPA - Presidenza del Consiglio dei Ministri

Cannabis come droga gateway

bivio tra dipendeza e salute

Per comprendere se la cannabis assunta in giovane età (prima dei 18 anni) possa giocare un ruolo importante nel fare da ponte verso la sperimentazione e quindi l’uso fino alla dipendenza da sostanze stupefacenti quali l’eroina e la cocaina, molti si sono posti la domanda: su 100 soggetti che iniziano ad usare cannabis, quanti sviluppano dipendenza da altre droghe? E' noto infatti che non tutti quelli che usano cannabis andranno verso un’escalation del consumo e quindi verso la sperimentazione di altre sostanze fino a sviluppare dipendenza, ma è altrettanto noto che la quasi totalità delle persone dipendenti da eroina ha iniziato la propria storia tossicomanica con l’uso di cannabis.

La diversa evolutività verso forme che si auto-estinguono o verso la ricerca di altre sostanze a più alta efficacia psicoattiva dipende da vari fattori presenti nell’individuo che condizionano la diversa vulnerabilità alla dipendenza. Sempre di più si conferma che fattori individuali sia di tipo neurobiologico che cognitivo comportamentale (spesso correlati) possono creare una con­dizione di vulnerabilità e predisporre l’individuo ad un rischio aumentato di sviluppo di dipendenza nel momento in cui questo entra in contatto ed utilizza le sostanze, fissando tale abitudine nei propri comportamenti. Oltre a ciò, anche il tipo e l’offerta di sostanze presenti nell’ambiente in cui vive possono influenzare il grado di vulnerabilità che interessa l’individuo.

Un concetto fondamentale da tenere in considerazione per analizzare la potenzialità evolutiva dell’uso di cannabis è quello che gli individui presentano diverse caratteristiche neuro-psico-biologiche cui corrispondono diverse attrattività iniziali e reazioni neu­ropsicologiche (sensibilizzazione) nei confronti delle sostanze stupefacenti. E’ necessario, pertanto, considerare che esistono diversificati gruppi di po­polazione che hanno diversa attitudine al rischio ed alla sperimentazione e che, una volta entrati in contatto con le sostanze, stimolati e resi sensibi­li ai loro effetti, possono evolvere in maniera completamente diversa. Inol­tre, l’ambiente sociale e quello familiare giocano un ruolo importantissimo sull’evoluzione del comportamento dall’uso occasionale verso la ricerca di altre sostanze alla dipendenza. Essi possono condizionare sia la probabilità di uso “sperimentale” (e quindi la sensibilizzazione neuronale che ne deri­va), sia la successiva evoluzione verso forme di ricerca e sperimentazione, la selezione di altre sostanze (anche usate contemporaneamente) e lo sviluppo di dipendenza.

La cannabis è una droga ponte?

Definendo la cannabis come “droga gateway”, o “droga ponte”, si intende che l’uso della cannabis può portare all’uso di dro­ghe come eroina e cocaina nonché a comportamenti criminali. Le sostanze per le quali si parla di effetto gateway sono il tabacco, l’alcol e la cannabis.

Droga gateway; spinello che muta in siringa

L’esigenza di approfondire questo aspetto è nata principalmente in quanto nella pratica clinica emerge spesso che i pazienti riferiscono come la loro so­stanza di iniziazione sia stata la cannabis. Su un campione di 1.231 soggetti (80% maschi, 20% femmine) visti presso i Servizi per le Tossicodipendenze dell’Azienda ULSS 20 di Verona, in carico per una dipendenza da eroina e cocaina, il 63% dei soggetti dichiara come sostanza d’iniziazione la cannabis.

Pur avendo presente che non tutti quelli che usano cannabis passano ad altre sostanze, c’è necessità di approfondire questo aspetto al fine di creare modelli preventivi i più accurati possibili. L’ipotesi gateway è stata proposta in un articolo pubblicato da Science nel 1975 da parte di Denise Kandel della Columbia University (USA). Anche se circa 30 anni di ricerche in questo senso sono state fatte, rimangono ancora non chiare le seguenti questioni: 1) l’uso della cannabis causa l’uso di eroina o cocaina; 2) quali sono i meccanismi che spiegano tale progressione?

Sono state formulate più ipotesi per dare una spiegazione a queste domande:

  1. chi usa cannabis ha più opportunità di usare altre droghe perché il mercato delle droghe è vario  e il consumo di una sostanza può indurre a volerne provare anche altre in un secondo tempo;
  2. chi usa cannabis ad un’età molto precoce ha più probabilità di assumere altre sostanze a causa di una sorta di “processo di apprendimento”: la cannabis agirebbe come gateway in quanto fornisce agli individui esperienze di apprendimento e di rinforzo che portano alla generalizzazione verso altre sostanze (Fergusson, 1997, 2002, 2006);
  3. gli effetti farmacologici della cannabis aumentano la probabilità di usare altre sostanze (fattore biochimico). Autori di questa ipotesi sono Schenk (2002) e Ellgren (2007), i quali, mediante studi sull’attività neurobiologica sugli animali, hanno dimostrato come l’esposizione a droghe come la cannabis renda gli animali più sensibili agli effetti di altre droghe come la cocaina (ipotesi di maggiore sensibilità). Come è prevedibile, questi studi sono fortemente criticati da coloro che sostengono l’impossibilità di estrapolare i risultati dagli studi sugli animali a quelli sugli umani.
 

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